Viaggio invernale adolescenti Torino
Dal 27 al 29 dicembre, noi ragazzi dell’oratorio di Sarnico, un gruppo di giovani tra i 14 e i 17 anni,abbiamo avuto l’opportunità di visitare Torino insieme, una città storica dal ricco patrimonio culturale.È stata così un’esperienza unica che ci ha permesso di scoprire le meraviglie di una città tanto vicinaquanto affascinante. Abbiamo osservato la“Porta Palatina”e i resti del teatro Romano a fianco delDuomo, costruito sopra un’antica chiesa paleocristiana, dentro il quale è conservata la“SacraSindone”la cui ostensione avverrà però soltanto nei primi giorni di maggio 2025. Abbiamo comunqueavuto la possibilità di visitare molti musei, dai“Musei Reali”al “Museo della Rai”,e di esplorare Torinoa piedi, passando sotto i suoi noti portici lunghi ben 18 km. Siamo poi rimasti impressionatidall’imponente“Mole Antonelliana”alta 167m, nata inizialmente come moschea e ora sede del“Museo Nazionale del Cinema”.Siamo stati abbracciati dalla Piazza Vittorio, simile alla piazza di SanPietro a Città delVaticano siamo rimasti stupiti di fronte alla somiglianza delle due chiese gemelle diPiazza San Carlo. Abbiamo alloggiato per tutti e tre i giorni vicino all’elegante“Basilica di MariaAusiliatrice”in una struttura che un tempo era la residenza di Don Bosco al cui interno sono espostialcuni suoi averi personali e altri oggetti religiosi. L’ultimo pomeriggio, infine, non ci siamo fattiintimorire dalla maestosa“Basilica di Superga”,fatta costruire da Vittorio Amedeo II, duca di Savoia,per ringraziarela vergine Maria in seguito alla liberazione di Torino dai franco-spagnoli. Qui Don Alex haqui celebrato la messa con tutti noi ragazzi, regalandoci un momento di preghiera straordinario eindelebile, circondati dalla bellezza, dalla storia e dall’arte. Avendo visto anche il luogo del tragico etristemente noto alla cronaca italiana incidente aereo del1949, in cui persero la vita i giocatori dellasquadra del Gran Torino, si è poi pregato per loro. Prima del ritorno a Sarnico un tramontofiammeggiante ha colorato il panorama della città che ci ha ospitati per tre giorni, come per salutarci efarsi ricordare in tutto il suo splendore. È stata un’esperienza unica che ci ha permesso di scoprire lemeraviglie di una città a volte sottovalutata. Non sono mancatii momenti di gioco insieme, dallaserata alla pista di pattinaggio tra cadute e piroette, alle più semplici attività organizzate daglieducatori. Ogni momento trascorso insieme, dalla preghiera alle visite, dai pranzi collettivi allepasseggiate alla scoperta di Torino è stato una lezione di vita essenziale. Noi ragazzi dell’oratorioringraziamo calorosamente tutti i nostri educatori per la pazienza e per il viaggio indimenticabile chehanno reso possibile. Non vediamo l’ora di poter partire per la prossima avventura!Martina Parzani.
Un viaggio di condivisione e crescita: la mia prima esperienza da educatrice
Condivisione, riflessione, spensieratezza e unione: queste sono le parole chiave che sonoconvinta racchiudano a pieno l’esperienza del viaggio ado invernale.Questi tre giorni hanno racchiuso la mia prima vera esperienza da educatrice: non nascondoche il pensiero di rappresentare una delle figure di riferimento per una quarantina di ragazzifosse spaventoso, ma ad oggi sono infinitamente grata di aver partecipato.Pianificare un viaggio rappresenta una grande sfida: questo progetto è infatti nato da ore diorganizzazione, compromessi, brainstorming e riunioni tra i componenti del gruppoanimatori, persone con cui sono estremamente felice di condividere momentispeciali comequesti.Il tempo insieme è volato: tra passeggiate per le vie della meravigliosa Torinoimprovvisandoci guide turistiche, momenti di riflessione e preghiera, conversazioni leggereper conoscersi meglio e giochi collettivi sono convinta che50 persone diverse tra loro sisiano sentite avvolte da un senso di familiarità raro e forse inaspettato.Ci siamo impegnati per riuscire a valorizzare sia l’aspetto culturale e religioso con visite aiMusei Reali, a Casa Don Bosco, alla Cattedrale San Giovanni Battista e alla Basilica diSuperga, sia l’aspetto sociale e di comunità con una serata giochi e l’uscita alla pista dipattinaggio. Proprio durante quest’ultima, tra sorrisi e risate spensierate, ho maturato larealizzazione che uscire dalla mia comfort zone ne fosse davvero valsa la pena.Ringrazio dunque i ragazzi, dal primo all’ultimo, per essere stati dei grandi compagni diviaggio, per aver dimostrato entusiasmo e fiducia nei nostri confronti e per essersi dimostratiaperti a quest’avventura; imiei compagni animatori per il sostegno reciproco e perinsegnarmi a mettermi in gioco e Don Alex, per la pazienza, la saggezza e per essere unriferimento fondamentale per tutti noi.