Una barca, due preti e tanta allegria: il nuovo parroco è sbarcato
Benvenuto a don Roberto Belotti: un arrivo dal lago, una comunità in festa
Non poteva che arrivare dal lago, e naturalmente in barca, il nuovo parroco di Sarnico, don Roberto Belotti, accompagnato dal coadiutore parrocchiale don Agostino. Un’entrata in scena degna di un film d’avventura (o di un musical parrocchiale con extra lago e remi), tra lo stupore generale e la curiosità dei presenti che già commentavano: «Se comincia così, promette bene!».
Il sole, complice, illuminava l’acqua come un tappeto d’argento; la banda cittadina, già in piena forma, ha attaccato una marcia festosa che manco a Carnevale. Da lì, il corteo si è messo in moto come una piccola processione di entusiasmo: ragazzi dell’oratorio, volontari con le divise delle associazioni, qualche autorità in giacca e cravatta (sudando con dignità), e un buon numero di fedeli venuti anche da Dalmine e dai paesi dove i due sacerdoti hanno lasciato un ricordo affettuoso e qualche aneddoto gustoso.
Il sindaco Vigilio Arcangeli, con la consueta sobrietà bergamasca, ha dato il benvenuto a don Roberto ricordando che «Sarnico è una cittadina attiva e generosa, con un grande cuore di volontariato, tante realtà vive e – come ogni comunità – anche le sue fragilità». Poi ha aggiunto, con un sorriso che sapeva di augurio: «Qui c’è tanto da fare, ma anche tanta gente pronta a darsi da fare».
Dopo il corteo, don Roberto ha fatto il suo ingresso ufficiale in parrocchia, accolto da un applauso corale che ha riempito la chiesa come un abbraccio. È seguita la cerimonia di presa di possesso e la Santa Messa, presieduta con grande solennità dal vicario generale della Diocesi di Bergamo, mons. Mario Carminati.
L’atmosfera, in quel momento, è cambiata. Dalla curiosità e dal calore della piazza si è passati al silenzio rispettoso e raccolto dell’altare: l’inizio di un nuovo cammino spirituale, nella continuità di una comunità che sa riconoscere il dono dei suoi pastori.
Al termine della celebrazione, don Roberto ha ringraziato tutti per l’accoglienza e ha dichiarato di voler iniziare questa nuova esperienza «nel segno della gioia e dell’entusiasmo, per costruire insieme una Chiesa fatta di relazioni fraterne, condividendo anche i pesi che esse comportano».
Parole semplici, ma che hanno lasciato un’eco sincera nei presenti: la promessa di un parroco capace di remare — metaforicamente e non — sempre verso la riva della comunità.
Poi, come in ogni festa che si rispetti, tutti all’oratorio per il pranzo comunitario, dove tavolate allegre e pentole fumanti hanno sostituito inni e marce. Tra un piatto di casoncelli e una battuta del nuovo parroco, l’atmosfera si è fatta familiare in fretta: il miglior modo per conoscersi davvero, si sa, è davanti a un buon piatto e a un dolce finale.
Il pranzo è culminato con il taglio della torta – grande, scenografica e prontamente immortalata in mille fotografie – e con quella conoscenza reciproca fatta di strette di mano, risate e promesse di collaborazione.
E così, tra una fetta di torta e un brindisi, Sarnico ha dato il suo benvenuto ufficiale a don Roberto e don Agostino.
Come si dice in questi casi: se son rose, fioriranno… e a giudicare dal profumo che si sentiva nell’aria, qualche bocciolo è già spuntato.
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